La seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai, che si è tenuta dal 23 al 25 novembre 2017, ha confermato il crescente interesse della Cina verso l’arredo di design Made in Italy.
I 109 brand che hanno partecipato all’edizione 2017 della rassegna presso il SEC – Shanghai Exhibition Center – hanno accolto un pubblico di 20 mila persone. Come ha spiegato Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile.Milano: “…Abbiamo fatto una selezione accurata del profilo dei visitatori, vendendo i 20 mila biglietti che abbiamo voluto mettere a disposizione a operatori di altissimo profilo. Abbiamo puntato essenzialmente sulla qualità, più che sul valore numerico, puntando a instaurare delle solide basi di relazioni. Il successo di questa edizione testimonia quanto l’eccellenza e la creatività delle nostre aziende facciano registrare sempre maggiori consensi da parte del consumatore cinese, sempre più in cerca di qualità e autenticità.”
I visitatori del Salone del Mobile Shanghai 2018 provenivano sia dalle regioni di prima fascia della Cina – Shanghai, Bejing e Guandong -, sia da quelle in forte crescita, quali Sichuan, Fujian, Shandong, Henan e Hubei.
“Il grande successo della seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai conferma il ruolo leader dell’Italia nelle vendite di arredi in Cina, ha aggiunto Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo Eventi. Il nostro Paese è il primo esportatore di arredamento in Cina, con una quota del 18% sul totale delle importazioni cinesi dell’arredamento.”
Eventi collaterali al Salone del Mobile.Milano Shanghai, la seconda edizione del SaloneSatellite Shanghai, che ha coinvolto 50 giovani talenti cinesi, e la mostra “Italian Interiors from 1925 to the Present Day”, per illustrare al pubblico cinese un po’ di storia dell’arredo italiano.
La Cina e l’arredamento: un po’ di dati
Approfittiamo del Salone del Mobile.Milano Shanghai per fare il punto sull’industria dell’arredamento in Cina, su importazioni ed esportazioni, settori merceologici.
Dal 2004 al 2010, il numero dei produttori di mobili in Cina è raddoppiato, e con esso anche il numero degli addetti; attualmente, in Cina si contano circa 5.500 imprese produttrici, che impiegano circa 1,2 milioni di persone. La dimensione media delle imprese cinese ha una scala molto diversa da quella che ci è familiare: un’azienda del mobile in Cina in media fattura circa 144 milioni di Rmb (circa 20 milioni di euro), contro un fatturato medio di 1,1 milioni di euro in Italia (1,78 in Germania), e ha 210 addetti, contro la media italiana di 8 (13 in Germania). (dati dal rapporto della Fondazione Italia-Cina).
Nel 2016, il valore alla produzione dell’industria del mobile cinese è stato di oltre 855 miliardi di Rmb (124 miliardi di dollari), e la Cina continua a investire su questo settore, impiegando ingenti capitali per implementare le tecnologie (306 miliardi di Rmb, circa 38 miliardi di euro di investimenti nel 2016). Il 64% della produzione di arredamento cinese è costituito da mobili in legno; segue la produzione in metallo (19%), mentre i mobili di bambù e rattan (2,1 miliardi di dollari) e di plastica (1,3 miliardi di dollari) seguono a distanza. L’arredo di rattan e bambù ha visto un incremento del 43% negli ultimi 5 anni, il legno del 20%, la plastica dell’11% e il metallo del 9%. Nel complesso, dal 2004 al 2015 le esportazioni cinesi sono state in continua crescita, fino a raggiungere i 50 miliardi di dollari nel 2015 (poi calati a circa 50 nel 2016 e 2017).
Dal 2013 in avanti, il mercato domestico cinese ha cominciato a crescere sensibilmente, e oggi la quota prevalente di produzione è diretta al mercato interno.

Export verso la Cina. Serie storiche 2009-2016 e previsioni al 2021. Dati in milioni di euro.

Principali destinazioni dell’export di arredamento italiano.
L’arredamento italiano in Cina
Negli ultimi anni, le importazioni di arredamento verso la Cina sono aumentate in modo considerevole, e l’Italia è il Paese che ha venduto di più in Cina nel 2016, confermandosi il primo fornitore di mobili, con 341 milioni di euro (il 18,2% sul totale dell’import cinese). La Cina era l’ottavo mercato di destinazione del nostro export di Macrosistema Arredamento e Illuminazione, e nei primi mesi è diventato il settimo, con una crescita del 35,8%, nel periodo gennaio-luglio 2017. Metà dell’export verso la Cina è rappresentato da tre comparti con volumi simili: Altri mobili (mobili di legno non compresi nelle altre categorie e mobili di altri materiali come plastica, bambù, vimini o rattan) che coprono il 19% del totale (71 milioni di euro); Imbottiti (dove siamo i primi fornitori) che pesano per il 18% (67,15 milioni di euro); e Parti di mobili con 52,69 milioni (14%). Tra gli altri comparti l’Area living è il più consistente con 42,55 mln di euro (11% del totale).
Inoltre, il consumo di mobili in Cina ha registrato una crescita superiore alla media delle vendite totali di beni negli ultimi tre anni; nel 2017 le vendite di mobili sono tornate a crescere a livelli superiori al 10%.

Import di arredo in Cina, in milioni di euro. Dati Federlegno Arredo.

Prime dieci destinazioni dell’export di arredamento. Dati Federlegno Arredo.