Il Salone del Mobile.Milano 2019, alla 58esima edizione, si è chiuso con un risultato molto positivo, con 386.236 presenze, in aumento del 12% rispetto all’edizione 2017, l’edizione precedente con le Biennali Euroluce e Workplace 3.0. La provenienza dei visitatori, da 181 Paesi, conferma che il Salone del Mobile.Milano è ormai un evento di lifestyle di rilevanza mondiale, ogni anno più grande. Il Salone 2019 ha contato 2.418 espositori, di cui il 34% esteri, da 43 Paesi, divisi tra Salone, Euroluce, e SaloneSatellite.
Al Salone, naturalmente, dev’essere aggiunto il Fuorisalone, l’insieme dei circa 1.000 eventi che si svolgono in città, organizzati da designer, aziende di arredamento, grandi brand mondiali di elettronica di consumo, brand di moda. Nel complesso, il design porta alla città di Milano 350 milioni di fatturato nella sola Milano Design Week, tra Salone del Mobile, Fuorisalone e indotto (bar, ristoranti, hotel e altre forme di alloggio o approvvigionamento di beni di prima necessità), e altri eventi culturali.
Mauro Mamoli, Presidente di Federmobili, ha commentato: “Il Salone 2019 si è rivelato, come sempre, un successo. Un successo per il numero dei visitatori, per il numero di presenze estere e come vetrina dell’Italia che ci piace di più: l’Italia del design, dell’arredamento e del saper fare. Viene da chiedersi come ci staremo tutti, negli stessi spazi, il prossimo anno con la biennale di Eurocucina. Un discorso che si potrebbe estendere anche agli eventi Fuori Salone: tanti, tantissimi…forse troppi.”
“Quella del Salone è sicuramente la settimana più viva e vivace dell’anno, continua Mauro Mamoli, che coinvolge totalmente l’intera città di Milano: si respira un’aria di ottimismo e positività che riesce a dare una spinta di entusiasmo che dura nel tempo a seguire. Anche quest’anno la Federazione ha organizzato il consueto Convegno durante il Salone, e ha colto l’occasione per presentare i risultati della ricerca, effettuata con un sondaggio presso i rivenditori associati a Federmobili.”
Il Salone e l’industria dell’arredamento in Italia
La ricerca Federmobili conferma che la rete dei rivenditori indipendenti di arredamento ha registrato un aumento delle vendite sul mercato interno pari al +4,4%, nel 2018. Un ottimo risultato, che conforta i dati di FederlegnoArredo; a dispetto della lunga recessione che ha colpito l’Italia negli ultimi 10 anni, l’industria dell’arredamento italiana gode di buona salute.
Nel 2018, il fatturato complessivo del macrosistema arredamento, che comprende arredo bagno, ufficio e illuminazione, ha avuto un incremento dell’1,9%, per un volume totale di circa 27,4 miliardi di euro. Il 51% della produzione è destinata all’estero, con Francia, Germania e USA come principali destinazioni. Le importazioni sono state in aumento del 5%, di cui una quota significativa è destinata alla GDO.
Nel 2018 l’Unione Europea ha sottoscritto importanti accordi commerciali, con Canada, Messico, Mercosur, Giappone, ASEAN, India, territori in cui il Made in Italy costituisce la quota ad alto valore aggiunto dell’export europeo. Nel mese di marzo 2019, tra le altre cose, l’Italia ha firmato un MOU e accordi commerciali con la Cina, che è il settimo mercato per l’export di arredamento e la seconda destinazione extra-UE, dopo gli USA, che sono al terzo posto con un incremento del 6,2%, pari a 1,5 miliardi di euro.
Infine, sono i mercati maturi che assorbono la maggiore quota di export di arredamento italiano. La Francia è il primo mercato, con circa 2,5 miliardi di euro, la Germania è il secondo, con 1,8 miliardi di euro; seguono gli USA, come detto, il Regno Unito, la Svizzera, la Spagna, e la Cina. La Russia è ancora penalizzata dalle sanzioni, e ha chiuso il 2018 con un calo del 3,1%, ma altri settori dell’export italiano hanno visto un aumento, che lascia ben sperare anche per il comparto dell’arredamento.
Un fenomeno che si sta diffondendo tra le aziende italiane è la nascita di gruppi, che concentrano diversi brand sotto una conduzione comune, condividendo strategie e sviluppo. In genere le aziende appartenenti a Gruppi trattano merceologie diverse, per un’offerta a 360° gradi, particolarmente efficace per il settore contract. Il Salone del Mobile.Milano ha intercettato quest’evoluzione, e ha organizzato una nuova area espositiva, S. Project, dove hanno trovato posto, tra gli altri, Boffi-De Padova-MA/U Studio e ADL, Design Holding, la holding nata nel 2018 che racchiude B&B Italia, Flos, Louis Poulsen e Arc Linea, e altri ancora.
La ricerca Federmobili
Federmobili ha organizzato, come tutti gli anni, un convegno, dal titolo “Il network dell’abitare di qualità: Sinergie di filiera per promuovere lo sviluppo del business delle imprese di settore.” Nel corso del convegno, il presidente Mauro Mamoli ha presentato un’anteprima dei risultati della ricerca effettuata all’inizio del 2019 presso i rivenditori di arredamento associati alla Federazione.
La ricerca ha riguardato 414 insegne, con 514 punti vendita. Il 40% dei punti vendita interpellati è situato nel Nord-Ovest, il 23% nel Nord-Est, il 19% nel Centro, e il 18% al Sud. L’anno medio di fondazione delle insegne è il 1977, e l’80% circa ha un solo punto vendita. La superficie media dei negozi è circa 1.000 mq, con 6,6 addetti; l’offerta è piuttosto variegata: il 50% dei punti vendita ha un’offerta di prodotti che comprende linee medie-economiche più marche di fascia alta di design; il 34% offre marche di fascia alta di design più linee medie-economiche; il 7% solo alto di gamma, l’8% solo fascia bassa.
Il fatturato medio del 2018 è stato di 1 milione e centomila euro, con un incremento delle vendite pari al 4,4% (dato nazionale +1,7%); il 26,6% delle vendite 2018 è arrivato grazie al Bonus mobili, il 5,1% è avvenuto verso l’estero, il 10,7% si è avvalso del credito al consumo, il 4,7% nel settore contract, e appena l’1,1% delle vendite è avvenuto attraverso il canale on line. L’82% degli intervistati lavora con piccoli cantieri locali, il 15,3% con cantieri medi interregionali, e il 2,07% con grandi cantieri nazionali. Il 78% dei clienti privati è assistita da professionisti (architetti o interior designer), di cui il 34,9% viene remunerato direttamente dal punto vendita, con una percentuale del 6%.
Infine, i servizi offerti: il 67,8% dei punti vendita ritiene che i servizi offerti – progettazione, rendering, rilievi, trasporto, montaggio/smontaggio, installazione, smaltimento – non siano adeguatamente valorizzati nei confronti dei clienti. Ricordiamo dunque che Federmobili mette a disposizione un contratto-tipo, sia per la vendita in negozio, sia per la vendita on line, in cui tutte queste voci sono specificate chiaramente. Si tratta di servizi ad alto valore aggiunto, che devono essere adeguatamente valorizzati, come, tra l’altro, avviene presso tutti i punti vendita della GDO.
A conclusione del Convegno presso il Salone del Mobile.Milano 2019, Federmobili ricorda il prossimo appuntamento, con la Convention Nazionale, nel mese di ottobre.