Grazie all’iniziativa dell’imprenditore veneto Lino Lando, Pallucco, uno dei marchi storici del design italiano, verrà rilanciato.
Lino Lando, titolare di Venetia Studium, l’azienda che produce le lampade Fortuny, ha un’autentica passione per il design e ha deciso così di acquisire il marchio Pallucco, per unire in un’unica proprietà i due progetti originali della lampada Fortuny, e rilanciare il marchio, attraverso la costante ricerca e lo studio di nuovi progetti.
Fondato da Paolo Pallucco tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, Pallucco è un marchio che ha lasciato una traccia nella storia del design italiano grazie a prodotti come la lampada Papiro, un progetto di Sergio Calatroni del 1989, o la lampada Gilda, disegnata da Enrico Franzolini nel 1997.
Il marchio è molto noto anche per la sua ricerca nel design a 360° gradi, grazie a una sperimentazione che spaziava dal prodotto alla comunicazione, in un felice connubio tra arte, architettura e design. Attraverso gli anni, grazie alla collaborazione con diversi designer, la direzione artistica di Hannes Wettstein e un’evoluzione costante, l’azienda ha esplorato le varie correnti, dalle origini al Minimalismo degli anni Novanta, alle istanze decorative del nuovo Millennio.
Pallucco viene ricordata anche per essere tra le aziende che hanno dato origine al FuoriSalone milanese, grazie alla mostra nei locali del vecchio Mattatoio di Milano, durante il Salone del Mobile del 1989 (che fino al 1989 si teneva in settembre). L’allestimento era di Peter Pabst, con scenografie di Pina Bausch e il coordinamento dello studio Soncini & Ginepro.
Con l’acquisizione da parte di Lino Lando, Pallucco si avvia dunque verso una nuova fase.
Nel video di Carlo Lavatori, la mostra al Mattatoio di Milano del settembre 1989.
Un breve corto in B/N, girato all’ epoca in 16 mm sulla realizzazione e l’ allestimento dell’ ultima storica mostra che Paolo Pallucco ha realizzato al Mattatoio di Milano, durante il Salone del Mobile del 1989. L’allestimento era di Peter Pabst, scenografo di Pina Bausch con il coordinamento dello studio Soncini & Ginepro.
La Bolex a manovella con la quale è stato realizzato il girato ha tirato le cuoia poco dopo, mentre da lì in poi nasceva in pratica il fenomeno del Fuori Salone.
Il recupero del filmato non è stato fatto dall’ Istituto Luce e quindi risente di alcuni acciacchi di vecchiaia, ma il suo spirito e soprattutto lo spirito di quella mostra, vengono ancora oggi rimpianti da chi c’era e bramati da chi non c’era.