Il London Design Festival, nell’edizione 2016, ha presentato un ricchissimo programma, comprendente le due fiere principali di arredamento/materiali, Decorex e 100% Design, una serie di mostre e installazioni presso il Victoria & Albert Museum, hub del Festival, la London Design Fair – la nuova entità derivata dall’unione di Tent London e Super Brands London -, Designjunction, in una nuova sede più ampia, la prima edizione di London Design Biennale, a Somerset House, e Focus, dedicato alla decorazione d’interni, presso Chelsea Harbour Design Center. Senza tralasciare i vari eventi sparsi per gli showroom di Chelsea e Brompton Design District, e altri eventi nella zona di Shoreditch.
Una specie di versione ridotta del Salone del Mobile, dunque? Non esattamente. Checché se ne dica, il fatto che l’Italia sia il secondo esportatore di arredamento del mondo rende l’idea delle dimensioni del nostro comparto industriale, decisamente robusto e ancora influente, nonostante la Grande Recessione; inoltre, la Milano Design Week ormai ha una tradizione consolidata di “centro di attrazione” per il popolo interessato al design, che conduce le più grosse importanti multinazionali del mondo di vari settori – da Pepsi-Cola a Nike a Mini ad Audi – ad esservi presenti, con eventi e installazioni che coinvolgono i designer più noti del mondo, ma soprattutto con uno spirito di ricerca e innovazione difficilmente riproducibile.
Naturalmente, però, Londra e Regno Unito come mercato di sbocco per l’arredamento italiano sono di primaria importanza: solo nei primi 6 mesi del 2016, la filiera legno-arredo ha esportato nel Regno Unito per un valore di 608,42 milioni di euro, in aumento del 3,8% nel 2016 (dati FederlegnoArredo).
Per questo, vale la pena di dedicare un po’ di spazio alle fiere londinesi di settembre, per cercare di capire in che direzione si stia muovendo il mercato britannico.
Decorex 2016
Cominciamo con Decorex, la prima in ordine cronologico. L’edizione 2016 di quest’esposizione, che vanta 39 anni di storia, si è tenuta dal 18 al 21 settembre nella nuova sede di Syon Park. Fin dalle origini, Decorex si è distinta come rassegna dedicata all’interior design, nell’accezione inglese del termine: arredamento, sì, ma accostato a tessuti, complementi, passamanerie, rivestimenti, tendaggi, carte da parati. La nuova location è interessante: una struttura a ovest di Londra, verso l’aeroporto di Heathrow, che, pur essendo raggiungibile con la metropolitana, restituisce l’impressione della “campagna inglese”. Il grande lavoro svolto in questi ultimi tempi da Decorex, per allargare il suo raggio d’azione, agevolato dall’interesse pressoché universale per il segmento luxury, ha portato diversi espositori che in genere si collocano nel segmento design. Questo fattore, sommato alla scelta oculata di date prossime a 100% Design e London Design Fair, ha allargato la platea di visitatori a una fascia di professionisti più ampia, totalizzando circa 13.000 ingressi, per oltre 400 espositori.
Anno dopo anno, attirando aziende sempre più dalla fascia del design, Decorex sta diventando sempre più interessante, e sta diventando una tappa fissa per i visitatori del London Design Festival.
100% Design e Luxury Made
Il “cuore storico” del London Design Festival è 100% Design, la rassegna giunta alla 22esima edizione. Nel 2015, 100% Design ha abbandonato la sede storica di Earl’s Court, e si è trasferita in una nuova location, Olympia London. La nuova location è indubbiamente molto più scenografica della precedente; tuttavia, la sensazione che la rassegna sia un po’ in affanno, rimane; è anche vero che se tutte le singole rassegne fossero raggruppate in un unico luogo, la superficie espositiva sarebbe decisamente più importante, e i visitatori probabilmente sarebbero sommati. Con la situazione esistente, 100% Design nel 2015 ha totalizzato 26.211 visitatori, sostanzialmente professionisti del settore, tra rivenditori, interior designer e architetti. L’offerta merceologica spazia dai mobili all’arredo bagno, al contract, ai materiali di finitura. La rappresentanza di aziende italiane a 100% Design è discreta, pur se con margini di ampliamento.
L’edizione 2016 ha visto la nascita di Luxury Made, una costola di 100% Design dedicata al segmento luxury, a testimonianza del crescente successo di questa fascia di mercato. È un po’ presto per chiamarla fiera: si trattava di un piccolo padiglione, pur se con ottimi brand, tra cui qualche italiano eccellente. Si vedrà lo sviluppo con la seconda edizione.
London Design Fair
Arrivata alla decima edizione, la London Design Fair, è il risultato dell’unione tra Tent London e Superbrands, rassegne storiche del London Design Festival, dedicate in particolare al design emergente e ai grandi brand, soprattutto italiani. Nel 2016, London Design fair ha totalizzato 27.141 visitatori, di cui il 74% è costituito da operatori professionali, per il 56% provenienti dall’estero, da 74 diversi Paesi. Gli espositori erano 501, tra designer e aziende, per il 61% del Regno Unito, con il rimanente 39% proveniente da 58 Paesi esteri.
La location, Old Truman Brewery, una vecchia birreria in disuso, è molto suggestiva. Tra le partecipazioni 2016 si possono citare la tredicesima edizione di 100% Norway, curata da Max Fraser, lo Swedish Design Pavilion, il Portuguese Pavilion, alla sua prima edizione, la China Academy of Art, il British Craft Pavilion, una partnership tra il Crafts Council e la London Design Fair, anch’esso alla sua prima edizione. L’India era il Paese ospite per il decimo anniversario di London Design Fair; l’Italia era presente con un’iniziativa di Trentino Sviluppo, che ha promosso una collaborazione tra quattro aziende trentine e quattro designer inglesi, Sebastian Cox, Max Lamb, Lucy Kurrein e Giles Miller.
DesignJunction
Anche DesignJunction sta cominciando a trovare un suo posto nel panorama del London Design Festival. L’edizione 2016 ha trovato una nuova sede, a King’s Cross, più ampia e accogliente, e l’evento in generale è in espansione. Quest’anno ha registrato oltre 27.000 visitatori, soprattutto operatori professionali, con un buon 26% proveniente dall’estero, da 89 diversi Paesi. Pur se non facilissimo identificare a quale pubblico si rivolga, nel tempo sta acquistando una connotazione più “tecnica”. Si nota la presenza di diverse e interessanti aziende di illuminazione, tra cui anche Artemide, anche se un’ampia area è dedicata ad autoproduzioni di vari prodotti. Una piattaforma per designer e piccole aziende, che consente anche anche alle micro-impres di trovare un proprio spazio.
Più che un grande evento, una somma di eventi di media grandezza, dove arredamento e dintorni fanno ancora la parte del leone, ma non mancano iniziative collegate al design di ricerca, come la London Design Biennale, alla sua prima edizione, o le sempre interessanti mostre e installazioni del Victoria & Albert Museum, “hub” del London Design Festival. Le aziende italiane hanno colto l’occasione per diffondere il loro verbo, da B&B Italia che ha continuato la celebrazione dei suoi 50 anni, a Molteni & C. che ha ospitato un interessante dibattito sullo stato dell’editoria del settore, con Deyan Sudjic, direttore del Design Museum, e Marcus Fairs, fondatore di Dezeen, a Poltrona Frau, con una bella installazione di Neri & Hu.