Nel mese di dicembre 2015, il Salone del Mobile di Milano ha annunciato la prima edizione del Salone del Mobile a Shanghai. Un’occasione per fare un bilancio di fine anno del settore dell’arredamento, che è in via di miglioramento, anche se ancora in assestamento.
Un po’ di numeri: la Cina
Cominciamo dunque dalla situazione commerciale relativa alla Cina.
Da gennaio a settembre 2015 l’Italia ha esportato verso la Cina beni per 6.894 milioni di euro, in aumento sul 2014; l’arredamento, in aumento del 19%, si prevede che abbia raggiunto la quota di 270 milioni di euro come totale dell’export di mobili verso la Cina (le stime non erano ancora definitive al mese di dicembre, ndr), e prevede un aumento del 40% entro il 2019. L’Italia si conferma dunque il primo partner per l’arredamento in Cina, con una percentuale del 15% sul totale dell’import cinese di arredamento (1.534 milioni di euro).
I risultati migliori sono negli imbottiti (+33%), cucine (+39%), camere da letto (+56%) e sistema illuminazione (+15%); nel complesso, le aziende italiane sono leader nell’export in Cina per il 70% dei prodotti di arredamento. Più nel dettaglio, gli imbottiti in pelle raggiungono una quota di mercato del 63,5%, le cucine del 20%, e anche le lampade, nonostante le norme per l’export in Cina siano molto restrittive, hanno una quota del 30%.
Un po’ di numeri: Italia e mondo
Uno sguardo veloce alla situazione del mercato interno italiano ed europeo, lascia intendere che puntare sull’export internazionale sia ormai vista da molte aziende come l’unica possibilità di sopravvivenza. Pur con una ripresa del 2,6% dei consumi domestici, come evidenziato dal Presidente Snaidero, anche grazie al Bonus mobili, è evidente che i consumi interni non sono più sufficienti a sostenere la produzione del comparto dell’arredamento.
E l’analisi del professo Marco Fortis – Docente all’Università Cattolica di Milano e Vice Presidente della Fondazione Edison – relativa a tutto il mercato europeo, non è di grande conforto: la crescita europea stenta, la domanda europea è calata e non aumenta, e anche i mercati emergenti non crescono più come prima. Ci si può comunque risollevare con la notizia che l’export verso gli Stati Uniti è aumentato del 26%.
Per concludere, “…Se si guarda ai Paesi con la miglior bilancia commerciale con l’estero, ha aggiunto Marco Fortis, la Cina e l’Italia sono al primo e al secondo posto: la Cina dunque è leader nell’export di mobili per la fascia bassa, l’Italia è leader nell’export di arredo per la fascia alta, con un saldo attivo di 10,3 miliardi di euro. Questi dati positivi sottolineano come dell’Italia non siano apprezzati solo i prodotti, ma la presenza di una filiera completa, di un sistema produttivo strutturato, non un semplice un sistema commerciale. E l’aumento progressivo delle vendite in Cina, triplicate nel giro di 2 anni, riflette l’alto livello di competitività dell’arredo italiano a livello internazionale. Terzo al mondo per export annuale complessivo (13,6 miliardi di euro), il settore vanta il miglior saldo attivo di bilancia commerciale, secondo solo alla Cina.”
Il primo Salone del Mobile a Shanghai
Dal 19 al 21 novembre 2016, dunque, si terrà il primo Salone del Mobile a Shanghai.
Un evento che ha richiesto un lungo percorso di avvicinamento. Giovanni De Ponti, direttore generale di FederlegnoArredo, ha puntato l’attenzione sulla lunga gestazione di questo nuovo appuntamento.
Arrivare all’organizzazione del Salone del Mobile a Shanghai ha comportato un lungo periodo di ricerche, per approfondire la conoscenza del mercato cinese; una conoscenza che non si limita ai prodotti, ma anche ai modi di trattare affari, ai codici di comportamento. Non si deve fare l’errore di credere che si possa affrontare un nuovo mercato, specie se impegnativo come la Cina, replicandovi in modo automatico gli schemi applicati in Occidente.
Un’altra questione non da poco, è stata la ricerca del modo migliore di trasmettere l’identità del Salone del Mobile all’estero. Nella comunità cinese che ruota attorno al mondo dell’arredamento, il Salone del Mobile è percepito come l'”Olimpiade del mobile”, un concentrato di eccellenza che si trova solo in Italia. Era dunque necessario trovare una formula che consentisse di portare in Cina l’eccellenza che si aspettano dall’Italia.
Per questo, il primo Salone del Mobile in Cina avrà una formula studiata appositamente per Shanghai. Innanzitutto, la location: si terrà al SEC-Shanghai Exhibition Center (vicino al Jin’An Temple, ndr), la zona dello shopping di altissimo livello. Oltre all’esclusività della zona, anche gli espositori saranno selezionati e a inviti, e anche gli operatori potranno accedere solo su invito.
L’esposizione, che occuperà una superficie tra i 4.000 e i 5.000 metri quadrati, comprenderà anche prodotti e installazioni di settori merceologici esterni all’arredamento -moda, cibo, automotive- per esprimere al meglio l’italian lifestyle, e non mancheranno iniziative culturali, come anche il SaloneSatellite.
L’evento sarà organizzato in collaborazione con BolognaFiere, e FederlegnoArredo prevede un investimento complessivo di 2 milioni di euro, tra organizzazione e promozione. La selezione delle aziende sarà a cura degli organizzatori, così come la selezione dei visitatori, puntando così più sull’aspetto qualitativo che sui grandi numeri. Fondamentale per l’organizzazione è stato il contributo del Governo, in particolari del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e del Vice Ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, nonché dell’ICE.
“I cinesi oggi vogliono l’originalità, e non cercano più grandi brand, ma produzioni di qualità, ha aggiunto De Ponti, l’eccellenza delle piccole e medie imprese in cui l’Italia è leader mondiale. Per questo, è il momento adatto per investire sulla Cina.”
Info:
Salone del Mobile, Salonemilano.it
FederlegnoArredo, Federlegno.it