IFFS – International Furniture Fair Singapore, la rassegna dedicata all’arredamento che si tiene tutti gli anni a Singapore nella prima metà di marzo, ha appena concluso la sua 34esima edizione. Un’edizione in chiaroscuro, che genera qualche dubbio, ma al contempo apre diverse prospettive, come avviene in generale nei momenti di transizione.
E in una fase di grande trasformazione sono tutte le economie del Sud-Est Asiatico, tra cui Singapore emerge come la più ricca e matura. La città-stato del leone marino, infatti, già da quattro anni è in testa alla classifica delle città più costose del mondo, secondo l’Economist Intelligence Unit. Tuttavia, nonostante l’avanzata prosperità evidente anche nella vita quotidiana, nel panorama mondiale dell’arredamento l’industria di Singapore stenta a trovare una collocazione adeguata, ancora in bilico tra un passato low-cost e un futuro in divenire. Questo nonostante gli industriali di Singapore abbiano le idee molto chiare su quale sia la direzione da intraprendere.
Mark Yong, il Presidente di SFIC – Singapore Furniture Industries Council, nominato nel novembre 2016, in occasione dell’insediamento ha infatti dichiarato: “La nostra industria richiede un approccio innovativo, e nuove direzioni di intervento. La trasformazione si fonderà sul digitale, che consentirà di innovare la produzione, aumentandone la capacità e la produttività, per adeguarla ai nuovi bisogni.”
Una fiera in trasformazione
IFFS/AFS Singapore segue questa direzione, e da qualche anno ha impresso una decisa svolta alla tipologia di espositori, favorendo aziende che puntano su ricerca e innovazione, sia dal punto di vista stilistico, sia dal lato della produzione e della tecnologia di materiali e costruzione.
Tra queste, troviamo aziende basate a Singapore, come Sam & Sara, Grafunkt, Minzu by Nathan Yong, Journey East, con la collezione PlayPlay di Lanzavecchia + Wai, dBodhi, Koda, con il brand Commune, Star Furniture, con il brand Jotter Goods, e in generale tutte le aziende che trovano spazio nell’area dedicata al design. Accanto alle aziende di Singapore, nell’area dedicata al design nel 2017 hanno trovato posto aziende fortemente design-oriented, come le tailandesi Deesawat o Kenkoon, e naturalmente la collettiva italiana, riunita nel progetto “The Italian Hospitality Lounge”.
The Italian Hospitality Lounge merita una descrizione più approfondita. Curata da Giulio Cappellini, art director di grande esperienza, l’Italian Hospitality Lounge ha offerto una selezione di brand di grande fama, come Cappellini, Ceramica Flaminia, Gervasoni, Giorgetti, affiancate da realtà imprenditoriali di altissimo livello, come Boffetto, ArteArredo Schleret, La Murrina, Corà Parquet, Fuda Marmi, Icone Luce, Italian Kitchens Group, Mosaico Digitale, Vismara Vetro, Vanixa, Vibieffe.
In un allestimento molto essenziale, caratterizzato dalla cifra stilistica di Giulio Cappellini, le aziende italiane hanno esposto prodotti caratterizzati dalla fattura perfetta, tipicamente made in Italy.
Se però i prodotti sono centrati per un mercato di livello alto e luxury come Singapore, la sensazione è che il pubblico di IFFS, in una fase di transizione, non sia ancora sufficientemente maturo per espositori così sofisticati.
La stessa avventura di Maison & Objet Asia, sospesa dopo soli 3 anni, è l’espressione palese di un mercato difficile, in cui non è facile inserirsi, e in cui forse la fiera non è ancora (o non più) il mezzo migliore per raggiungere il pubblico più sofisticato.
Industria e commercio dell’arredamento a Singapore
Allo stato attuale, l’industria dell’arredamento di Singapore conta 1977 imprese, per un volume di affari totale di 6,27 miliardi di dollari di Singapore (pari a circa 4 miliardi e 200 milioni di euro); i dati, che si riferiscono alla fine del 2015, prevedevano un leggero calo alla fine del 2016, a 6,09 miliardi; ciò non impedisce a Singapore di contare per oltre l’1% nel commercio mondiale di mobili, dato che risulta sbalorditivo, se pensiamo alle dimensioni di Singapore, una città-stato di poco più di 5 milioni di abitanti.
Caratterizzati dalla determinazione che distingue Singapore e i suoi abitanti, gli imprenditori di Singapore stanno affrontando il cambiamento imposto dai mutamenti degli scenari globali con un impulso deciso verso l’internazionalizzazione, sostenuti dalla loro associazione, SFIC – Singapore Furniture Industries Council, che promuove attivamente sia l’impiego di consulenti esperti, sia la partecipazione a fiere internazionali o locali.
Attualmente, le mete preferite dagli industriali di Singapore per l’internazionalizzazione sono Malaysia (35,5%), Indonesia (13,6%), Cina (13,6%), Vietnam, Thailandia e il Sud-Est Asiatico in generale, poi il Giappone, Taiwan e infine Stati Uniti (2%) ed Europa (1,7%).
È utile ricordare che il 55% dei mobili mondiali viene prodotto in Asia-Pacifico (il 26% in Europa, il 14% in Nord America, il rimanente nel resto del mondo), e che il 41% degli scambi in area AFTA rimane all’interno dell’area: un dato da considerare, quando si pensa a esportare in quelle aree, che sono comunque le più interessanti del mondo, in quanto i Paesi dell’Asia Pacifico hanno previsioni di crescita del 4% annuo per i prossimi anni.
Probabilmente è per queste ragioni che le imprese di Singapore puntano principalmente su Malesia, Indonesia e Cina, e in generale sul Sud-Est Asiatico, per la loro internazionalizzazione.
Le aziende italiane nel 2016 hanno esportato mobili a Singapore per un valore di circa 40 milioni di euro, in calo rispetto al 2015; è dunque evidente che ci sono ampi margini di espansione, considerato che si tratta del terzo Paese più ricco del mondo, del secondo nell’indice di libertà economica, e del più costoso del mondo.
Ciò che non è semplice è interpretare correttamente quale sia l’approccio migliore, e, allo stato attuale, è comprensibile la riluttanza delle aziende italiane nel partecipare alle fiere locali.
Diverse sono le aziende locali che stanno evolvendo nella direzione di un consumatore “Millennial”, molto esigente ma con una capacità di spesa ridotta, e poco incline ad aspettare mesi per avere un prodotto. Queste aziende hanno il vantaggio di essere piccole e snelle, e anche di poter produrre a costi più contenuti rispetto all’Italia.
Tuttavia, i prodotti, pur essendo meno costosi, non rientrano nella fascia economica che ci si aspettava di trovare alla fiera di Singapore fino a pochi anni fa. Non hanno ancora raggiunto la qualità che distingue i prodotti italiani, e questo probabilmente è positivo, in quanto rimane ancora libero lo spazio per la fascia alta; tuttavia, non è chiaro se IFFS – International Furniture Fair Singapore sia davvero la piattaforma ideale per un prodotto ricercato come quello italiano, almeno fino a quando questa transizione verso la fascia alta dei buyer non sarà avvenuta.
EU Business Avenue
L’Unione Europea ha creato un programma per incoraggiare gli scambi commerciali tra Europa e Sud-Est Asiatico, con un progetto denominato EU Business Avenue. Si tratta di una piattaforma che coinvolge aziende di tutti Paesi aderenti all’Unione Europea, selezionate in base a determinati criteri, che partecipano a missioni commerciali in alcune aree di particolare interesse.
Per il settore dell’interior design, la scelta è caduta su Singapore, come hub per tutto il Sud-Est Asiatico; nel 2015, la missione si è estesa al Vietnam, nel 2017, all’Indonesia. Polo principale della missione, IFFS, in cui le 40 aziende hanno potuto incontrare operatori del settore. Il format della missione, decisamente business, prevede uno spazio fisico molto contenuto per l’esposizione, e probabilmente è per questo motivo che le aziende coinvolte propongono principalmente decorazione e sedute.
IFFS e il futuro
L’edizione 2017 di IFFS si è conclusa dunque con 21.996 visitatori, provenienti da 92 diversi Paesi; gli espositori erano 428, su una superficie di 40.000 mq. È una fiera piccola, ma non piccolissima, che ha sicuramente potenzialità non sfruttate. Resta da vedere se deciderà di puntare ulteriormente in alto – una delle possibilità è che traslochi in una sede decisamente più prestigiosa – e quanto saprà sviluppare la sua capacità di attirare operatori di livello differente. Per il momento, ha fatto la scelta molto sensata di scegliere per il 2018 date che, pur sovrapponendosi in parte, rendono visitare anche le altre fiere dell’area. Appuntamento quindi a Singapore per l’edizione 2018 di IFFS, dall’11 al 14 marzo.
Per info: IFFS.com.sg
Agente per l’Italia: OGS srl