Dai consigli per conservare i cibi ai nuovi e sostenibili dissipatori alimentari, la rivoluzione in casa è già iniziata.
L’estate è finalmente arrivata e se la bella stagione ci avvicina alle tanto attese vacanze, contemporaneamente ripropone il fastidioso problema degli odori in cucina provocati dagli avanzi alimentari. Se da un lato vi sono i classici rimedi della nonna come le bucce di limone, l’aceto e il bicarbonato, perché non affidarsi a una tecnologia rispettosa dell’ambiente che agisca direttamente alla fonte?
È questo l’obiettivo del dissipatore alimentare domestico (o comunemente chiamato tritarifiuti) che quest’anno compie 80 anni e che dopo il grande successo riscosso nei paesi anglosassoni e scandinavi, si sta ritagliando un posto sempre più di rilievo bel mercato italiano.
Protagonista del settore, nonché inventore del dissipatore, la multinazionale americana InSinkErator (http://www.insinkerator.it) che per l’estate, insieme ai consigli su come conservare i cibi per evitare gli sprechi, propone una serie di prodotti che non solo permettono l’eliminazione degli odori ma semplificano la vita in cucina combinando praticità e tecnologia.
Dal modello 46, 56 e 66 alla serie Evolution, vari modelli per differenti esigenze a seconda della composizione del nucleo familiare. Posizionato comodamente sotto il lavello e integrato con facilità e discrezione, il dissipatore permette di eliminare ogni tipo di avanzo organico direttamente nel lavandino. Nessun processo chimico e nessuna lama, solo dei movimenti rotatori ad altissima velocità di un anello di macinazione che sminuzza in parti finissime questi alimenti fino al raggiungimento di uno stadio semi liquido che ne permette l’eliminazione fra le acque chiare. Basta premere un pulsante e la meccanica farà il resto. In modo sicuro e silenzioso. Il sacchetto dell’umido diventa un lontano ricordo così come i cattivi odori da esso provocati. E per pulire il dissipatore, basta gettarvi dentro mezzo limone e il gioco è fatto.
Tecnologia ma anche buon senso perché lo spreco di cibo non solo produce inquinamento ma impoverisce un pianeta dove la ridistribuzione delle risorse è già di per sé iniqua. L’Onu rivela infatti che ogni anno se ne buttano 1,3 miliardi di tonnellate e che nelle cucine di casa si concentra la fetta più ampia di alimenti che finiscono dal carrello della spesa direttamente in spazzatura. Strano a dirsi ma gli alimenti comunicano aiutandoci in questo compito. Ad esempio, la banana, l’avocado e la pesca rilasciano gas di etilene che agisce come ormone della maturazione sugli alimenti circostanti. Ecco perché è consigliabile tenerli separati. Conservare le patate insieme alle mele fa in modo che le prime si mantengano più lungo contrastando la formazione di germogli. Meglio non lavare la frutta prima di metterla in frigo mentre per le verdure basta poi asciugarle.
Il dissipatore alimentare come presente e futuro di una cucina sostenibile dove tecnologia e rispetto vanno di pari passo: il caldo non fa più paura e i cattivi odori scompaiono con un semplice clic!