Si è tenuta dal 14 al 17 marzo, presso lo Shanghai Exhibition Center, Design Shanghai, la rassegna annuale dedicata esclusivamente all’alto di gamma. Design Shanghai è la fiera con il più alto contenuto di design in Asia (dopo il Salone Shanghai, naturalmente), ma soprattutto è una fiera che ospita una quantità davvero notevole di brand italiani.
Giunta alla quinta edizione, Design Shanghai 2018 ha ospita oltre 400 espositori estremamente selezionati, e nell’edizione 2017 ha totalizzato oltre 50 mila visitatori, un numero decisamente interessante, trattandosi di una rassegna di dimensioni decisamente contenute; il centro espositivo in cui si tiene è un edificio storico, dal grande fascino ma che mostra un po’ la corda, soprattutto negli spazi, che a tratti sembrano scarseggiare, pure se la superficie totale è di oltre 40 mila mq.
Design Shanghai è organizzata da Media 10, la stessa organizzazione che gestisce 100% Design di Londra, e dal 100% Design ha ereditato l’ampia offerta di settori merceologici. Il design contemporaneo che caratterizza la rassegna di Londra, a Shanghai si mescola a prodotti derivati dalla tradizione cinese, o a prodotti internazionali, ma decisamente più classici. Potremmo dire che la fiera assorbe l’anima di Shanghai, una città in cui tradizione e modernità sono continuamente intrecciate.
Design Shanghai ha un’offerta davvero ampia di merceologie: arredamento, bagno, cucina, ufficio/contract, una selezione di arte della tavola, e una sezione ad accesso riservato, dedicata al “Collectible design”, in cu trovano posto gallerie e aziende che propongono pezzi unici o edizioni speciali. Forse anche un po’ per i problemi di spazio, ciò che emerge tuttavia è una certa mancanza di comunicazione negli allestimenti, di quella forza comunicativa che esprimono, per esempio, le aziende italiane nelle fiere europee.
L’affluenza è decisamente alta, a tratti un po’ troppo affollata; la qualità dell’esposizione è comunque decisamente, nonostante gli spazi a tratti siano appunto un po’ ristretti. Gli organizzatori comunque hanno dichiarato che piuttosto che cambiare sede preferiscono diventare più selettivi, almeno finché sarà possibile, perché un evento di design a Shanghai trova la sua collocazione migliore in quella sede espositiva. Non è certo una sorpresa, dunque, che con l’import di made in Italy che cresce a un ritmo superiore del 30% l’anno, la Cina sia sempre di più una metà privilegiata per le aziende italiane.
Per info: Designshanghai.com